Con eleganza, ironia e un sorprendente italiano, re Carlo III ha tenuto il suo discorso davanti al Parlamento italiano riunito in seduta comune, il primo sovrano britannico della storia a farlo. L’intervento del sovrano d’Inghilterra – che potete rivedere in questa pagina – ha abbracciato temi fondamentali: l’Europa, la difesa della democrazia, l’ambiente, la memoria storica.
Un momento solenne ma anche intimo, scandito da battute, citazioni e una calorosa accoglienza. “Siamo, dopotutto, entrambi Paesi europei…”, ha dichiarato Carlo, accennando con discrezione al legame culturale e storico che unisce Italia e Regno Unito, senza mai citare direttamente la Brexit.
L’intervento è stato anche un’occasione per sottolineare i legami storici tra i due Paesi: Garibaldi scortato dalla Royal Navy, Marconi che trovò terreno fertile per le sue invenzioni nel Regno Unito, Shakespeare con un terzo delle sue opere ambientate in Italia.
Re Carlo ha citato con affetto il patrimonio comune, dai mercanti italiani nel Medioevo a Londra fino ai biscotti dedicati a Garibaldi dal popolo inglese. Il sovrano non ha evitato i toni più drammatici. Ha parlato della minaccia rappresentata dai nuovi autoritarismi e della guerra in Ucraina, richiamando il ruolo della Nato e l’impegno comune a favore della libertà. Sull’ambiente ha ribadito la sua storica sensibilità: “Gli avvertimenti che lanciai sull’urgenza della sfida climatica si stanno tristemente realizzando…”, ha detto, citando Virgilio e le sue Georgiche.
Il discorso ha avuto anche momenti leggeri. Il re ha scherzato sull’italiano (“Spero di non aver rovinato la lingua di Dante”), sulle differenze climatiche tra i due Paesi, persino sulla cucina (“Perdonateci per aver corrotto il vostro cibo”). Ha ricordato con affetto il ventesimo anniversario di matrimonio con Camilla, presente in aula con lo stesso abito della cerimonia nuziale del 2005. Alla fine, tra applausi e standing ovation, il re ha citato Dante: un auspicio a uscire, insieme, “a riveder le stelle”. Un messaggio forte, profondo, europeista e umano.
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