Questo contenuto è parte di
Ultra fast fashion: basso costo, alto rischio
Nel 2022 la giornalista anglo–algerina Imam Amrani è riuscita a entrare con telecamera nascosta in due delle 700 fabbriche di Shein, nella provincia cinese dello Guangzhou. I lavoratori sono costretti a turni di lavoro di 17 ore al giorno, con un solo giorno libero al mese, e condizioni igieniche disumane. Devono produrre 500 capi al giorno e la paga è di 4 centesimi a capo. L’inchiesta è stata trasmessa dall’emittente statunitense Channel 4.
La risposta di Shein è arrivata a giugno 2023 con l’organizzazione di un viaggio stampa per sei influencer in una delle sue fabbriche. Viene mostrato un ambiente moderno e pulito, con postazioni distanziate, automazione e aree relax. Le influencer hanno lodato l’azienda nei loro post parlando di operai felici, qualità e lavoro etico. Inondate di critiche alcune hanno fatto marcia indietro. L’influencer Dani DMC ha rapidamente eliminato dal suo profilo il video in cui tesseva le lodi dell’azienda, sostituito con un altro di scuse per non essersi adeguatamente informata.
© Riproduzione riservata