Truffa a Massimo Moratti: cos’è la “manipolazione del pagatore”

“Manipolazione del pagatore”: è la truffa più pericolosa© Shutterstock

È una truffa molto pericolosa e si basa sulla cosiddetta “manipolazione del pagatore”. A ingannare la vittima è un’indicazione di pagamento al PSP – il prestatore dei servizi di pagamento – che rende tutto più credibile e autorevole. Infatti, si ha la sensazione di addebitare i soldi a un beneficiario reale (un parente o un amico) su un iban riconducibile a un istituto bancario o alle Poste. A raccontare di essere finito nel mirino dei criminali è stato anche Massimo Moratti, storico presidente dell’Inter. L’imprenditore, insieme ad altri personaggi famosi, è finito nella rete dei truffati dal finto ministro Corsetto. “Questi sono bravi, nel senso che sembrava assolutamente tutto vero. Comunque può capitare, poi certo uno non se l’aspetta una roba di questo genere. Ma succede a tutti”, ha detto.

Si tratta del 74% del valore totale delle frodi e del 65% del numero di operazioni. “La maggior parte delle operazioni fraudolente in valore si osserva nei bonifici iniziati elettronicamente (sono esclusi quelli eseguiti allo sportello tradizionale) – fa sapere la Banca d’Italia – mentre, in termini di volumi, nelle carte di pagamento (debito e credito) e nella moneta elettronica”. Tuttavia “la perdita potenziale, catturata dall’importo medio della frode, è più ingente nel caso dei bonifici”.

Ed è stata citata proprio la banca nel messaggio truffa ricevuto da diversi personaggi dello spettacolo. “Ci sono dei giornalisti italiani rapiti in Iran e in Siria. È una cosa segretissima. Lo Stato chiede un suo aiuto. Restituiremo tutto attraverso la Banca d’Italia”, recitava. Le cifre sono importanti: nei primi sei mesi del 2024, infatti, la truffa della “manipolazione del pagatore”, tramite bonifico, ha creato danni per circa 50 milioni di euro (+67% su base annua), mentre le frodi con carte di pagamento si fermano a 33 milioni e quelle con moneta elettronica a 13,1 milioni (+35%).

In termini di valori medi, l’ammontare “è di gran lunga maggiore per i bonifici (3.500 euro)”, rispetto alle carte di pagamento, alla moneta elettronica e ai prelievi da ATM, rispettivamente pari a 86, 39 e 462 euro. Fra i bonifici, poi, si sono registrate truffe da 5.700 e 2.300 euro, rispettivamente per i bonifici ordinari e per quelli istantanei.

Consumatori senza tutele

Nonostante i consumatori vengano ingannati, a oggi, non esiste una forma di tutela per chi effettua il pagamento. Il fatto che venga effettuato di propria volontà, seppur per effetto di un raggiro, non prevede un rimborso da parte degli istituti bancari e postali. A rendere la truffa sempre più credibile e difficile da individuare è l’uso dell’AI.

Per far credere di stare parlando con un amico o un parente, inoltre, il truffatore risale al numero della persona in questione, la fa parlare e ne clona la voce da riproporre alla vittima in un secondo momento. L’utilizzo degli smartphone per portare a termine i pagamenti e la possibilità di concludere contratti per telefono sono potenziali pericoli. Ecco allora che interventi strutturali e di sistema si rendono necessari con una certa urgenza. 

Le truffe con carta, tramite l’e-commerce, sono molto più insidiose rispetto ai pagamenti effettuati all’interno di un negozio fisico. Avvengono attraverso transazioni non autorizzate e rese possibili a seguito del furto di dati sensibili, senza che la vittima se ne accorga. 

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