Gelato artigianale: l’industria fa da traino

Gelato: l'industria fa da traino - Andrea Fassi

L’intervista ad Andrea Fassi è parte di
Gelato, un business che non si scioglie


Il gelato artigianale a Roma dal 1880 ha un cognome: Fassi. Oggi il pronipote del fondatore Giacomo, Andrea Fassi, dal suo Palazzo Del Freddo guida un’azienda solida e in crescita. Gli abbiamo chiesto un parere sul momento d’oro del gelato in Italia.

Il gelato industriale sembra andare a gonfie vele. È così anche per quello artigianale?
In generale se ne mangia sempre di più anche perché se ne produce sempre di più e la produzione è diventata più varia e interessante. Nel mondo del gelato artigianale in molti hanno capito che avvicinarsi in qualche modo all’industria può essere una scelta vincente. Non come produzione ovviamente, ma come format. Si iniziano a vedere nelle gelaterie i vasetti da asporto all’americana, per dire. L’industriale, la sua forte comunicazione media, traina anche l’artigianale. Per quanto ci riguarda, anche noi abbiamo visto aumentare le vendite, ma molto è dovuto anche alle nostre politiche aziendali. Abbiamo aperto un secondo punto vendita su Roma, a Piazza Fiume, totalmente orientato all’asporto di alcuni nostri prodotti tradizionali come il Ninetto, la Caterinetta, il Sampietrino, ma dove non abbiamo messo coni e coppette gelato che rimangono disponibili solo nel Palazzo del Freddo di via Principe Eugenio. È il nostro modo di posizionare l’azienda fra artigianato e industria: un prodotto totalmente artigianale, ma venduto in un locale altamente tecnologico, dove non si usa il cash e si fa solo asporto. Il personale accompagna il cliente come in una boutique, racconta il prodotto e poi lo consegna da portare a casa. Perché anche a casa si può consumare un prodotto artigianale.

I numeri indicano che, gradualmente, il gelato si stia destagionalizzando…
Su questo argomento io ho una mia personale visione che semplifico in questo modo: il bisogno di gelato invernale è un bisogno indotto dalla comunicazione. È vero che il clima è cambiato, fa meno freddo, viviamo diversamente, quindi ci sta che il consumo aumenti anche in altri periodi dell’anno. Ma molto fa anche l’enorme sforzo pubblicitario dell’industria. Anche noi adesso siamo aperti in inverno e ai tempi del mio bisnonno eravamo chiusi, ci sono nuovi gusti più stagionali ecc., ma d’inverno chi entra da Fassi si prende più spesso una cioccolata calda con la panna che un cono gelato.

© Riproduzione riservata