Non è semplicemente un imprenditore, Giovanni Ferrero è il patron dell’omonimo gruppo del cioccolato ed è l’italiano più ricco del mondo. Con un patrimonio stimato di 33,8 miliardi di dollari, Ferrero si piazza al 42esimo posto della classifica globale Bloomberg Billionaires Index.
Ferrero appartiene alla terza generazione della sua famiglia e costituisce un (raro) esempio sul piano della capacità di sviluppare sempre di più una multinazionale, nata oltre 80 anni fa da un piccolo laboratorio.
L’azienda di famiglia in numeri
Giovanni Ferrero controlla l’omonimo Gruppo, che è il secondo produttore di cioccolato al mondo, stando all’Organizzazione Internazionale del Cacao. Oggi il gruppo conta oltre 100 società consolidate a livello mondiale e 32 stabilimenti produttivi.
L’azienda ha sede principale ad Alba, in Italia, e crea prodotti come i cioccolatini Ferrero Rocher, l’iconica crema spalmabile Nutella, le mentine Tic-Tac e altri articoli dolciari distribuiti in più di 170 Paesi.
La proprietà del gruppo è divisa tra diversi membri della famiglia e ha registrato un fatturato di 14,3 miliardi di euro (15,8 miliardi di dollari) nel 2022. Nel solo 2023, invece, ha distribuito dividendi alla famiglia Ferrero per 650 milioni di euro.
Alcune curiosità svelate da Ferrero India:
- La produzione mensile di ovetti Kinder potrebbe riempire l’intera Piazza Tienanmen, in Cina;
- Il latte utilizzato per la produzione di Ferrero potrebbe alimentare le cascate del Niagara per 9 minuti;
- Le nocciole utilizzate da Ferrero in 1 anno e 5 mesi potrebbero riempire un cesto grande come l’Arena di Verona.
Ferrero, dal nonno al figlio fino ai nipoti
Quella di Ferrero è una storia di successi, che attraversa le tre generazioni di una tenace famiglia piemontese. L’azienda dolciaria è stata fondata dal nonno Pietro ad Alba nel 1942: lui e la moglie Piera sono riusciti a trasformare la pasticceria di via Rattazzi in una fabbrica. Nel 1964 ha fatto il suo debutto la Nutella, la celebre crema spalmabile alla nocciola, e quattro anni dopo il figlio Michele Ferrero ha inventato il cioccolato Kinder.
Michele, scomparso nel 2015, ha ceduto il controllo dell’azienda ai suoi due figli nel 1997. Giovanni Ferrero è diventato l’unico amministratore delegato nel 2011: nell’aprile di quell’anno suo fratello Pietro muore in Sud Africa mentre portava avanti una missione umanitaria, volta a rilanciare l’Impresa Sociale Ferrero nel Paese.
Giovanni si è dimesso poi dalla carica di Ceo il primo settembre 2017 ed è diventato presidente esecutivo. Membro di più alto rango della famiglia Ferrero, è parte del consiglio di amministrazione e azionista della holding di famiglia.
L’imprenditore controlla Ferrero attraverso la holding lussemburghese Schenkenberg, cassaforte di famiglia che detiene il 100% di Ferrero International SA, capogruppo delle 109 società operative del marchio Ferrero a livello globale. Come riportato da un recente articolo del Sole 24 Ore, Giovanni Ferrero controlla il 75,71% della Schenkenberg attraverso due società personali, la Bermic e la Gmbf.
Un’altra quota rilevante della holding è controllata da un’altra società lussemburghese, la M2J Holding, che fa capo agli eredi di Pietro Ferrero.
La storia di Giovanni Ferrero
Michele Ferrero ha sposato Maria Franca Fissolo nel 1962. Dalla loro unione sono nati Pietro, nel 1963, e Giovanni, l’anno successivo. I nomi sono quelli del nonno e dello zio, i fondatori.
Iniziando a contare dalla data del matrimonio del padre, bisognerà attendere 35 anni perché la terza generazione inizi a guidare operativamente l’azienda, nel 1997.
È allora che i due fratelli sono diventati Chief Executive Officers occupandosi, rispettivamente, delle società oltremare e di quelle europee.
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Con il nuovo millennio il Gruppo Ferrero ha accentuato la propria vocazione internazionale e dal 2001 si è configurato sempre più come una vera multinazionale. In questo contesto ormai “globale”, l’azienda ha operato una ristrutturazione: i due Ceo si sono divisi i compiti, mantenendo comunque decisioni condivise. A Pietro Ferrero è toccata la responsabilità di Finanza e Produzione, mentre il fratello Giovanni si è specializzato in Marketing e Vendite.
La visione del mercato
Con Giovanni Ferrero alla guida, si è consolidata la stagione delle acquisizioni, con l’ingresso in nuovi segmenti di mercato. L’imprenditore ha spiegato parte della sua visione, ad esempio, durante l’intervento con cui ha inaugurato il padiglione “Kinder + Sport” nella cornice di Expo Milano 2015.
In quell’occasione ha delineato le linee strategiche di sviluppo che avrebbero portato il Gruppo ad aprirsi a nuove forme di crescita anche attraverso acquisizioni.
Una delle missioni principali è diventata dunque riuscire ad allargare il mercato di interesse dal solo “chocolate confectionery”, in cui l’azienda si è tradizionalmente confrontata, al più allargato “sweet packaged food”, che comprende quindi anche biscotti e gelati, al fine di competere sui mercati globali.
La gestione oculatissima di ogni aspetto del business ha portato la multinazionale italiana ai vertici del settore a livello mondiale. Anche grazie all’attenzione alla sostenibilità con l’impegno a ridurre del 10% l’utilizzo di plastica vergine e aumentare del 12% la riciclata nel packaging entro il 2025, e il risparmio idrico del 7% a tonnellata di prodotto rispetto al 2021.
Inoltre, con la recente acquisizione dell’azienda dolciaria Wells, Ferrero ha consolidato l’espansione in Nord America, iniziata nel 2017.
L’ultima invenzione
Il 2024 di Ferrero si è aperto subito con il botto. A gennaio sono arrivati in tutti i supermercati della GDO i nuovi Nutella Croissant, brioche ripiene della sua crema spalmabile alla nocciola. Ne esistono due versioni: ambient, ovvero pronti al consumo presso il banco panetteria, e frozen, cioè disponibili nel banco dei surgelati per essere preparati a casa. Il lancio di questa novità ha offerto al Gruppo Ferrero l’opportunità di entrare per la prima volta nel mercato dei surgelati dolci dedicati alla prima colazione.
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