Golden Goose: il Ceo Silvio Campara racconta la sua visione ad Harvard

Il Chief Executive Officer ha spiegato come Golden Goose voglia essere un “love brand”, creando connessioni autentiche con i clienti tramite esperienze, co-creazione e senso di appartenenza

Silvio Campara ospite alla Harvard Business SchoolUfficio Stampa GM/PR

Un incontro stimolante, pieno di spunti, arricchente: il Ceo di Golden Goose, Silvio Campara, ha partecipato a un talk nella cornice dell’Entrepreneurial Management Unit della Harvard Business School, interloquendo con Frank Cespedes, Senior Lecturer. La discussione, seguita da una sessione di Q&A, si è svolta davanti a oltre 100 studenti che hanno approfondito la visione del brand italiano nato nel 2000 e divenuto un punto di riferimento nel settore del lusso informale.

Caratterizzato da un’estetica distintiva che mescola artigianalità, design vintage e un forte senso di personalizzazione, Golden Goose ha costruito il proprio successo su un modello di business che mette al centro l’esperienza del cliente e si distingue dai player tradizionali del lusso per un approccio che privilegia il legame emotivo con la clientela rispetto alla mera aspirazione al possesso di un prodotto di alta gamma.

Proprio partendo da questo, Campara ha sottolineato come Golden Goose punti a essere non solo un brand, ma un “love brand“, ossia un marchio capace di instaurare connessioni autentiche con la propria community. La susa strategia non si limita alla creazione di prodotti iconici, come le sneakers dall’effetto vissuto che hanno reso celebre il marchio, ma si estende a un modello di interazione basato sulla co-creazione. Attraverso questo servizio, i clienti possono personalizzare le proprie calzature con dettagli unici, trasformando l’acquisto in un’esperienza esclusiva e su misura.

Silvio Campara ospite alla Harvard Business School

Il talk del Ceo alla Harvard Business School arriva in un momento delicato per il settore del lusso, che sta attraversando una trasformazione profonda dove proprio la dimensione esperienziale assume un ruolo sempre più centrale. Il cambiamento è evidente nell’evoluzione del comportamento dei consumatori, come lo stesso Campara ha sottolineato: «I clienti stanno spostando la loro attenzione da looking good to feeling good, from appearing to belonging. Per questo, l’intero settore del lusso deve evolversi: dal prodotto all’esperienza. Solo così i brand potranno costruire legami autentici con le proprie community».

Campara ha posto l’accento sull’integrazione della sostenibilità e dei principi di Diversity, Equity & Inclusion in ogni fase del processo decisionale aziendale e Frank Cespedes, figura di riferimento nell’ambito della strategia aziendale, ha arricchito il dibattito con la sua esperienza nella gestione e nell’implementazione delle strategie di business. Insieme, i due relatori hanno voluto mettere in luce come Golden Goose non si limiti a produrre beni di lusso, ma si impegni a costruire un modello di business responsabile che tiene conto del contesto socio-ambientale in cui opera.

L’incontro è stato, per gli studenti, un’opportunità unica per comprendere da vicino le dinamiche di un settore in continua evoluzione e i principi alla base della costruzione di un marchio capace di generare un impatto duraturo sul mercato, ma non solo: è anche stato un momento chiave per comprendere l’importanza della creazione di un senso di community che vada oltre il prodotto, incorporando valori di autenticità, sostenibilità e inclusività.

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