Marco Tronchetti Provera, chi è l’imprenditore che ha dato lustro alla Pirelli

Marco Tronchetti Provera, chi è l’imprenditore che ha dato lustro alla PirelliPhoto by Vince Mignott/MB Media/Getty Images

Classe 1948, Marco Tronchetti Provera è un imprenditore di fama internazionale e molto apprezzato nel panorama italiano. Attualmente è vicepresidente esecutivo del Gruppo Pirelli. In passato ne è stato presidente, precisamente dal 1995 al 2015, e amministratore delegato, dal 1992 al 2023.

La sua grande esperienza viene da lontano: lo si potrebbe definire un ‘figlio d’arte’, visto che suo padre Silvio ha operato nei settori metallurgico, energetico e petrolifero come dirigente e direttore di Falck e come a.d. e presidente di Consumatori Combustibili e Ghise Spa., che poi sarebbe diventata Camfin. 

Dopo la laurea in Economia e Commercio nel 1971, conseguita all’Università Bocconi di Milano, ha passato un breve periodo a Londra per poi tornare in Italia e fondare SogeMar Spa, società operante nel campo della logistica. La svolta, però, è arrivata con l’ingresso in Pirelli. 

Marco Tronchetti Provera, l’avventura trentennale in Pirelli

Era il 1986 quando Marco Tronchetti Provera ha deciso di vendere SogeMar Spa e di rilevare quote azionarie di Camfin, aderente al patto di sindacato Pirelli e quotata a Piazza Affari proprio in quell’anno. Negli anni ha ricoperto diversi ruoli dirigenziali nell’azienda, anche quello di presidente in passato ricoperto anche da un altro membro della sua famiglia: il padre. Ed è in quel contesto che ha incontrato la sua seconda moglie, Cecilia Pirelli.

Nel 1992, dopo le dimissioni del suocero Leopoldo Pirelli, è stato proprio lui a prendere in mano le redini dell’azienda. Dopo il tentativo non riuscito della scalata a Continental, Tronchetti Provera ha assunto la guida operativa del gruppo. Da vicepresidente esecutivo e a.d. ha risanato finanziariamente il gruppo, concentrandosi sullo sviluppo tecnologico di cavi e pneumatici. Contemporaneamente si è dedicato al settore immobiliare con Milano Centrale e il progetto Grande Bicocca, che si è sviluppato sull’area occupata in precedenza dagli stabilimenti aziendali del Gruppo Pirelli.

Marco Tronchetti Provera viene da una famiglia con l’imprenditoria nelle vene

L’approdo in Telecom Italia

Negli anni 2000 per Marco Tronchetti Provera si è aperto un altro capitolo imprenditoriale di un certo spessore. Nello specifico, è il periodo in cui – dopo aver venduto Oti, società del gruppo Pirelli specializzata in componenti ottici modulari – ha acquisito parte del capitale di Telecom Italia, per poi diventarne azionista di riferimento. Dal 2001 al 2006 ne è stato presidente. 

Oltre a essere un imprenditore di successo, Tronchetti Provera è sempre stato attento alle questioni sociali e politiche del proprio Paese. Non a caso, nel 2013, ha appoggiato e finanziato la campagna elettorale di Mario Monti coadiuvato dalla famiglia Agnelli, Luca Cordero di Montezemolo e Diego Della Valle.

Nello stesso anno ha ottenuto quasi il 31% di Gruppo Partecipazioni Industriali, arrivando così a detenere quasi l’86% delle azioni. Intanto il suo 48,6% di Camfin è passato alla Lauro Sessantuno SpA, di cui deteneva il 54,8%. Advisor finanziari dell’operazione sono stati Banca Imi, Lazard, Rothschild e Unicredit. Ma non è finita qui: Tronchetti Provera ha acquisito il 2,49% di Camfin di Massimo Moratti, arrivando a una quota totale del 63,4%.

La vita privata della famiglia Tronchetti Provera

Come già accennato, Marco Tronchetti Provera viene da una famiglia con l’imprenditoria nelle vene. È il terzo figlio di Silvio Tronchetti Provera e Giovanna Musati e l’influenza del padre è stata determinante nella scelta professionale che ha caratterizzato tutta la vita del manager italiano.

La carriera ha condizionato anche la vita sentimentale. Dopo il divorzio dalla prima moglie, la giornalista Letizia Rittatore Vonwiller, avvenuto nel 1978, ha sposato la già citata Cecilia Pirelli. Si trattava della figlia di Leopoldo Pirelli, azienda in cui Tronchetti Provera ha avuto e ha ancora un ruolo determinante. Dal amore fra i due sono nati Giada, Giovanni e Ilari, ma anche in questo caso è poi arrivato il divorzio. Nel 2001 ha rincontrato l’amore e ha sposato l’attrice e conduttrice di origini tunisine Afef Jnifen. Il loro legame è durato 17 anni. 

Giovanni Tronchetti Provera e Chiara Ferragni

La riservatezza di Marco Tronchetti Provera e della sua famiglia è sotto gli occhi di tutti da decenni. Nessuno di loro è particolarmente propenso a mostrare la propria vita privata sui social e, quindi, è per questo che non hanno accettato di buon grado la relazione fra Giovanni Tronchetti Provera e Chiara Ferragni.

A poche settimane dalle prime fotografie che sembrerebbero confermare la connotazione seria della loro frequentazione, arrivano due divieti dalla famiglia. Pare, infatti, che la madre di lui, Cecilia Pirelli, abbia chiesto di evitare foto condivise sul web e interviste in cui l’imprenditrice digitale parla della sua vita privata riferendosi al figlio.

Tronchetti Provera e la truffa su Guido Crosetto

E, a proposito di news, anche Tronchetti Provera “senior” è finito sulle pagine dei quotidiani per vicende extra-lavorative. Pare, infatti, sia rimasto coinvolto nella truffa che si serviva del nome del ministro della Difesa, Guido Crosetto, per estorcere denaro che sarebbe servito per liberare alcuni giornalisti rapiti in Medio Oriente. Secondo indiscrezioni, gli investigatori si sarebbero messi in contatto con lo staff dell’imprenditore per il deposito della querela.

Insieme al vicepresidente esecutivo del gruppo Pirelli, è stato coinvolto anche Massimo Moratti. L’ex presidente dell’Inter sarebbe l’unica vittima accertata, con un versamento di quasi un milione di euro. Tronchetti Provera, però, a differenza di Moratti, sarebbe riuscito a sventare il raggiro in tempo. In totale sarebbero sei le denunce presentate alle autorità competenti, nel tentativo di truffa sarebbero finiti anche EssilorLuxottica e la famiglia Del Vecchio.

Le vicende giudiziarie di Marco Tronchetti Provera

Marco Tronchetti Provera, nel corso della sua carriera che lo ha visto molto esposto in diverse occasioni, è rimasto coinvolto in alcune inchieste. Al 2010 risale quella Radar che riguardava un sistema antifrode di Telecom con un bug che consentiva l’estrazione dei tabulati telefonici di qualunque utenza, senza che restasse traccia di chi avesse fatto la ricerca. Il 4 marzo 2014 è arrivata l’archiviazione.

Stesso epilogo per il caso Bondi del 2011, che riguardava la finta microspia trovata nel 2001 nell’auto dell’ex amministratore delegato di Telecom Italia, Enrico Bondi, che si pensava dovesse mettere in difficoltà e portare alle dimissioni degli allora segretario generale e capo della security dell’azienda, Vittorio Nola e Piero Gallina. Gli stessi si sono ritrovati parte lesa nel caso dei dossier illegali, in cui Tronchetti Provera non è mai stato processualmente coinvolto.

Nel 2004 Marco Tronchetti Provera è entrato in possesso di un Cd con dati che dimostravano l’avvenuta intercettazione di membri del suo staff da parte dell’agenzia investigativa Kroll, da cui prende il nome il caso. L’agenzia è stata denunciata per spionaggio ai danni di Telecom, ma il manager è stato a sua volta rinviato a giudizio con l’accusa di ricettazione per aver riciclato il dischetto che era stato prelevato da sconosciuti e poi recapitato in Pirelli. Nel 2018, Tronchetti Provera è stato assolto “perché il fatto non costituisce reato” e nel 2020 la sentenza è stata resa definitiva.

È del 2015 il processo per diffamazione contro Marco Tronchetti Provera da parte di Carlo De Benedetti. Oggetto della vicenda è stata l’affermazione secondo cui quest’ultimo “è stato molto discusso per certi bilanci Olivetti, per lo scandalo legato alla vicenda di apparecchiature alle Poste Italiane, che fu allontanato dalla Fiat, coinvolto nella bancarotta del Banco Ambrosiano, che finì dentro per le vicende di Tangentopoli”. Anche in questo caso, Tronchetti Provera è stato assolto “perché il fatto non costituisce reato”.

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