Videointervista – La comunicazione? Un motore di sviluppo economico

Massimo Beduschi, Ceo e Chairman di GroupM Italy, analizza il ruolo strategico della comunicazione come volano per l’economia del nostro Paese

La comunicazione? Un motore di sviluppo economicoMassimo Beduschi, Ceo & Chairman di GroupM Italy

Nel 2024 il mercato pubblicitario italiano ha registrato una crescita del 5,8%, raggiungendo i 11,7 miliardi di euro. Un segnale di salute, in netto contrasto con un’economia nazionale segnata da incertezze e consumi al rallentatore. Il settore della comunicazione si dimostra ancora una volta anticiclico, alimentato da investimenti in eventi sportivi e dalla continua espansione del digitale, che oggi – secondo la recente analisi This Year Next Year di GroupM –  rappresenta quasi il 60% del mercato complessivo.

Questo trend riflette la capacità della comunicazione di adattarsi e trainare non solo il commercio, ma anche settori istituzionali ed educativi, favorendo lo sviluppo economico e sociale di un Paese. Ne parliamo con Massimo Beduschi, Ceo e Chairman di GroupM Italy – nonché presidente di Wpp in Italia – che ci ha offerto la sua visione sul futuro del settore e sulle trasformazioni in corso.

Nei prossimi due anni, in che modo la comunicazione inciderà nello sviluppo economico del Paese?
Inciderà in modo positivo. Negli ultimi anni si è sempre rivelata anticiclica: mentre il Paese e gli indicatori del Paese – su tutti il Pil – si sono mantenuti su cifre basse, quest’anno la comunicazione in senso lato è riuscita a fare un +5%. Ci aspettiamo che anche in futuro la comunicazione rappresenti un volano, non solo per la comunicazione a carattere commerciale ma anche per quella che io definisco più “nobile”, ovvero quella istituzionale, educativa e informativa, utilizzata per portare all’attenzione del grande pubblico le grandi tematiche, che non sono solo la vendita dei prodotti.

Come il vostro gruppo si sta adeguando per rispondere ai cambiamenti del settore?
Da circa due anni il nostro gruppo ha iniziato un processo di semplificazione organizzativa, compattando le numerose decine di agenzie che aveva nel mondo in sei grandi blocchi: tre creativi, uno media, uno di produzione e uno di pubbliche relazioni. Al centro abbiamo posto una piattaforma di intelligenza artificiale che si chiama Wpp Open. È uno strumento si sta rivelando strategico per gestire i budget dei clienti, soddisfare le loro richieste e battere la concorrenza.

Quanto le vostre aziende clienti sono consapevoli delle sfide poste dall’evoluzione tecnologica, specie dall’intelligenza artificiale?
Le nostre aziende clienti sono molto consapevoli della rivoluzione portata dall’intelligenza artificiale, che in questi anni è diventata sempre più centrale, ma che in realtà ha iniziato a diffondersi da qualche decennio. Oggi è diventata a tal punto centrale che tutti i nostri clienti adottano strumenti di intelligenza artificiale. Certo, c’è chi è più avanti e chi, magari, è più indietro, ma nessuno può farne a meno, soprattutto per quello che riguarda la gestione dei dati e la loro interpretazione, fondamentali per riuscire a ricavare informazioni che possano rappresentare un vantaggio competitivo e strategico.

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