“Leader nel vedere”. Intervista a Maurizio Veroli, a.d. di Hoya in Italia

Giapponese d’origine, italiana d’adozione. L’azienda produttrice di lenti da vista segna da sempre il passo nel settore dell’ottica e oggi si pone come un’eccellenza sul fronte della miopia infantile. La parola d’ordine è tecnologia a supporto del benessere. Ne abbiamo parlato con l’a.d. per il nostro Paese

Maurizio Veroli, da 20 anni in azienda, guida il gruppo Hoya Italia con il ruolo di amministratore delegato. L'azienda conta un fatturato di 70 milioni di euro e impiega 200 collaboratori a livello nazionale© Valerio Pardi

Nata a Tokyo nel 1941, Hoya è una multinazionale con oltre 150 uffici e filiali in tutto il mondo, che genera un fatturato di 4,5 miliardi di dollari e impiega 37 mila persone. Azienda leader nel settore dell’ottica, dedicata alla produzione e distribuzione di lenti da vista di alta qualità e tecnologicamente evolute, si è data l’obiettivo di migliorare la vita delle persone, contribuendo al loro benessere visivo, favorendo protezione, comfort e persino prevenzione. Grazie a un intenso lavoro di ricerca, infatti, è arrivata a sviluppare le lenti MiyoSmart, in grado di rallentare la progressione della miopia. Di questo e molto altro abbiamo parlato con l’amministratore delegato per l’Italia, Maurizio Veroli.

Lei è nel settore ottico da molti anni, e ha visto cambiare il rapporto degli italiani con gli occhiali: prima era vissuto solo come dispositivo medico, una necessità e un’imposizione, oggi invece è anche e soprattutto un accessorio di moda, che personalizza e aiuta a esprime lo stile della persona, oltre a consentirgli di vivere e vedere meglio. Come la vostra industria ha dovuto evolversi negli ultimi anni per assecondare questo nuovo rapporto con questo accessorio?
Ha centrato il punto. In passato, l’occhiale da vista era vissuto proprio come un dispositivo medico, quasi una barriera poco estetica tra sé e gli altri che una persona doveva portare suo malgrado. Se negli anni c’è stata questa grande evoluzione credo sia anche merito del contributo dato dall’industria in generale, quindi sia produttori di montature sia di lenti da vista. Da un lato i primi hanno iniziato a produrre proposte più originali e alla moda, cambiando proprio il percepito dell’occhiale e trasformandolo in un oggetto fashion. Dall’altro anche le lenti sono diventate esteticamente più belle, sottili e leggere. Anche il miglioramento dei trattamenti antiriflesso ha fatto la differenza: se anni fa quasi non si riuscivano a intravedere bene gli occhi delle persone che le indossavano, oggi quasi non si percepisce la presenza stessa della lente.

A proposito di potenziamento di utilizzo delle lenti, quali sono state, secondo lei, le tre più importanti novità che hanno cambiato il passo della vostra industria?
Come prima cosa direi l’introduzione, ormai diversi anni fa, delle lenti progressive, che permettono di vedere a tutte le distanze correggendo più difetti visivi contemporaneamente. In secondo luogo, la possibilità di dotare le lenti da vista, grazie a particolari trattamenti o materiali usati, di una funzione di protezione dai raggi UV, ma anche dalla luce blu emessa dai dispositivi digitali. Sappiamo bene quanto possono essere dannosi i raggi solari o il livello di affaticamento visivo generato da un’esposizione eccessiva alla luce blu. Ultima in ordine di tempo, ma non per importanza, è poi l’ideazione di lenti che non si limitano a correggere il difetto visivo, ma, addirittura, riescono a limitarne l’evoluzione.

In che modo e in che direzione Hoya ha contribuito a questo sviluppo del mercato?
Se ho citato queste tre aree di sviluppo è perché le sento molto vicine al lavoro svolto da Hoya. In particolare, per quanto riguarda per esempio le lenti progressive, ne abbiamo sviluppate di sempre più performanti e, soprattutto personalizzate. Riusciamo cioè a produrre lenti che rappresentino la soluzione migliore per il portatore specifico non solo in base alla prescrizione relativa al difetto visivo, ma anche tenendo conto di altre informazioni sullo stile di vita e il tipo di montatura scelto. Ecco, i benefici derivanti dalla personalizzazione estrema delle lenti progressive sono davvero una grande conquista. Basti pensare che, sfruttando l’intelligenza artificiale, per lo stesso prodotto possiamo produrre migliaia di combinazioni diverse basate proprio sull’esperienza di milioni di portatori. Così le lenti diventano talmente confortevoli che quasi non ci si accorge di indossarle. È il tema più frequente emerso dai focus group, non a caso lo abbiamo utilizzato anche come claim per la nostra campagna pubblicitaria. Anche le lenti fotocromatiche, ossia sensibili alla luce, esistono ormai da anni, ma oggi le fotocromatiche Hoya Sensity riescono davvero a garantire il massimo comfort in tutte le diverse condizioni di luce, fasce intermedie comprese. Un’innovazione recente e molto importante sono, infine, le lenti Miyo- Smart, pensate per i ragazzi dai 6 ai 18 anni in progressione miopica. La loro efficacia è stata confermata da uno studio clinico di due anni e validata da oltre 25 pubblicazioni scientifiche a livello mondiale: il loro uso riduce la progressione della miopia in media del 60% rispetto alle lenti standard ed è arrivata a bloccarla nel 21,5% del campione analizzato. Si passa così da una lente semplicemente correttiva a una in grado di fare prevenzione.

L’intervista a Maurizio Veroli continua su Business People di settembre 2024

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Maurizio Veroli in copertina su Business People di settembre

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