Moda adattiva: l’impegno di Zalando per un settore più inclusivo

Intervista a Eloisa Siclari, General Manager per Italia e Spagna, che delinea l'impegno dell'azienda in uno dei settori considerati tra i meno inclusivi dai consumatori

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 16% della popolazione mondiale convive con una disabilità significativa, ma l’industria della moda ancora non soddisfa adeguatamente le loro esigenze. A confermare questa percezione è un recente studio condotto da Zalando in collaborazione con YouGov, secondo il quale la moda è considerata il terzo settore meno inclusivo per le persone con disabilità (24%), preceduto solo da trasporti (50%) e urbanistica (44%). Per colmare questo gap, la piattaforma di e-commerce ha avviato un percorso di innovazione e apprendimento per stimolare un confronto tra i protagonisti del settore per rendere la moda adattiva più accessibile.

Dal 2022, Zalando ha sviluppato oltre 600 capi adattivi attraverso le proprie private label (Anna Field, Friboo, Even&Odd, Pier One, Yourturn e Zign), coprendo segmenti che spaziano dalla moda per adulti a quella per bambini, fino a calzature e accessori. Inoltre, ha ampliato l’offerta collaborando con brand globali come Tommy Hilfiger, Nike, Adidas, Skechers e JansSports.

“Stiamo affrontando un problema molto reale che le persone con disabilità vivono ogni giorno: riuscire a vestirsi con stile e con capi che si adattino alle loro esigenze”, ha spiegato Eloisa Siclari, General Manager di Zalando per Italia e Spagna. “Attualmente, le opzioni che combinano entrambe le caratteristiche sono molto limitate e, inoltre, difficili da reperire. Le persone con disabilità preferiscono un abbigliamento che permetta loro di vestirsi autonomamente, ad esempio con bottoni magnetici o cerniere nascoste. È molto apprezzato quando i capi sono semplici da indossare e da rimuovere, come, ad esempio, scarpe che calzano facilmente. Anche gli elementi sensoriali degli articoli sono un fattore chiave, come pensare a capi senza cuciture o etichette facili da rimuovere. Infine, abbiamo notato che sia chi usa protesi sia chi si trova in sedia a rotelle ha esigenze di accessibilità molto specifiche, come maniche facili da aprire o capi accorciati solamente per la parte superiore del corpo”.

La strategia di Zalando nella moda adattiva

L’obiettivo di Zalando non è solo quello di offrire prodotti adattivi, ma anche di stimolare un dialogo sul tema, sensibilizzando l’industria e i consumatori. Secondo la ricerca YouGov, il 70% delle persone con disabilità non ha mai sentito parlare di moda adattiva, evidenziando la necessità di una maggiore comunicazione e consapevolezza. I rispondenti hanno indicato come priorità la presenza di descrizioni chiare sulle caratteristiche adattive dei capi (36%), una selezione ampia e diversificata (20%), prezzi accessibili (19%) e testimonial autentici con esperienza diretta del prodotto (15%).

Tra i principali ostacoli, invece, emergono la scarsa consapevolezza dei brand (41%) e i costi elevati (38%). Zalando ha lavorato per migliorare l’esperienza di shopping online per le persone con disabilità, introducendo filtri specifici come “etichette facili da rimuovere”, “aperture dei bordi dei capi”, “cerniere con linguette afferrabili” e “ampia apertura del collo”. Inoltre, ha implementato un modulo informativo che evidenzia in modo chiaro le caratteristiche adattive dei prodotti con immagini dettagliate e descrizioni precise.

Moda adattiva: l'impegno di Zalando per un settore più inclusivo

Un altro passo significativo è stato il lancio della prima collezione di abbigliamento sportivo adattivo nel 2024, sviluppata con la collaborazione di atleti e di Ottobock, azienda leader nel settore delle protesi. Questa collezione è pensata per supportare chi pratica sport con protesi o altre esigenze specifiche, combinando performance e comfort.

Guardando al futuro, Zalando prevede di ampliare ulteriormente la propria offerta, con il lancio di una collezione di intimo adattivo entro la fine dell’anno. “Questo non è un divario che possiamo colmare da soli“, sottolinea Siclari. “Sia che una persona conviva con una disabilità o meno, la moda è un’espressione personale, attraverso lo stile – e ogni brand ha la propria estetica. Per questo motivo, vediamo Zalando come un facilitatore nell’industria della moda: le nostre private label agiscono come incubatori, in cui possiamo testare idee innovative e generare apprendimento su larga scala. E siamo molto entusiasti di condividere le nostre conoscenze con i nostri brand partner che si uniscono a noi nel nostro percorso verso la moda adattiva!”.

L’industria della moda si trova dunque davanti a una grande sfida, ma anche a una straordinaria opportunità: il 58% degli intervistati crede che nei prossimi anni sempre più brand investiranno nella moda adattiva, con percentuali ancora più elevate tra i Millennial (67%) e le persone con disabilità (69%). Inoltre, il 45% degli italiani si dice più propenso a scegliere un brand in base alla sua apertura verso la moda adattiva.

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