L’intervista a Cristina Bifulco è parte dello speciale
I Campioni della Sostenibilità 2025 di Business People
Leader mondiale nel settore dei sistemi in cavo per energia e telecomunicazioni, punto di riferimento nella transizione energetica e la trasformazione digitale, Prysmian è una public company quotata in Borsa Italiana, con oltre 33 mila dipendenti, 109 impianti produttivi e 27 centri R&D in oltre 50 Paesi, con un fatturato di oltre 15 miliardi di euro nel 2023. Una multinazionale che lavora in un settore che può avere un forte impatto ambientale. Eppure, è una delle tre realtà italiane rientrate nella Top 50 delle aziende più sostenibili al mondo secondo Time e Statista. Come è possibile? «Proponiamo prodotti e servizi a supporto dell’elettrificazione, della transizione energetica e della digitalizzazione», spiega Cristina Bifulco, Chief Investor Relations, Sustainability and Communication Officer. «Inoltre, la consapevolezza dell’impatto aziendale sul territorio e sulle persone ha fatto sì che il nostro business e le nostre tecnologie fossero orientate alla minimizzazione di tale impatto e alla ricerca della produzione di un beneficio per le comunità e i territori in cui operiamo, quando questa sensibilità non era ancora diffusa come oggi. Per esempio, già nei primi anni 2000 abbiamo sviluppato cavi completamente riciclabili».
Come definirebbe il vostro approccio alla sostenibilità?
Il nostro impegno non si concentra solo su Prysmian, ma si estende alla collaborazione con i fornitori e i clienti per promuovere pratiche sostenibili lungo tutta la catena del valore. Non vogliamo solo essere un’azienda sostenibile, ma anche un partner che aiuta gli altri a migliorare le proprie performance ambientali e sociali. Questo perché l’incidenza delle nostre emissioni di Scopo 1 e 2 costituisce appena lo 0,2-0,3% rispetto a quelle di Scopo 3 e 4. Ed è per questo che il nostro focus è incanalare l’innovazione nella direzione di quello che chiamiamo design for sustainability, che consenta ai nostri prodotti, una volta in uso, di avere un minore impatto. Essere leader significa per noi dover fare da traino, darci degli obiettivi più sfidanti e spingere gli altri a seguirci. La sostenibilità è diventata una leva strategica e questo fa la differenza.
Quando parla di design for sustainabilty, intende che per voi innovazione e sostenibilità vanno di pari passo?
Esatto, facciamo fatica a scindere l’una dall’alta. Tanto che in azienda la persona che si occupa di sustainability for business risponde al 50% a me e al 50% al capo dell’innovazione. Il motivo è semplice, la sostenibilità non è altro che guardare lontano, ossia rendere la propria azienda di successo nel lungo periodo. E quando parlo di innovazione considero sì l’innovazione di prodotto, ma non solo, perché per mantenere la leadership stiamo lavorando per arricchire il prodotto di servizi. Se, dunque, quando sono entrata in Prysmian c’era solo un team che si occupava di design for performance, disegnava cioè prodotti e processi innovativi nell’ottica di riduzione di costi ed efficienza, ora tutto questo è confluito in un programma più ampio che è appunto quello del design for sustainability, che mira anche a ridurre l’impronta di carbonio dei prodotti, non utilizzare materiali nocivi, sfruttare materiali riciclati e riciclabili, senza ovviamente dimenticare l’efficienza. La logica è arrivare ad agire sulle cosiddette emissioni di Scopo 4, ossia quelle dei clienti dei nostri clienti.
Già nel 2021 Prysmian promuoveva la Climate Change Ambition e la Social Ambition. Ci spiega meglio di cosa si tratta?
Definiscono i pilastri strategici che guidano le nostre azioni e i nostri obiettivi. In breve, la Climate Change Ambition ci impegna a raggiungere la neutralità carbonica sul fronte degli Scopi 1 e 2 entro il 2035 e di Scopo 3 al 2050. Obiettivo che è stato riconfermato anche dopo l’acquisizione dell’azienda statunitense Encore Wire, nonostante questa abbia esteso in modo significativo la nostra Carbon Footprint industriale. Questo significa impegnarci ancora di più e accelerare il processo di decarbonizzazione. Inoltre, ci siamo dati dei target al 2027 anche sull’utilizzo di rame, alluminio e polietilene riciclati, materiali indispensabili per la produzione dei nostri cavi. Infine, non possiamo dimenticare la dimensione sociale della sostenibilità. Per esempio, lato gender balance abbiamo già ricevuto il riconoscimento di Equal gender company, ma abbiamo ulteriori target da raggiungere, anche a livello di inclusion. A questo proposito, una nostra particolarità di Prysmian è mirare ad avere almeno il 50% di dipendenti-azionisti (operai inclusi). Se di solito le opzioni di stock options sono riservate al management, noi desideriamo coinvolgere anche gli operai. Sono loro il vero motore della creazione del valore, e per questa ragione crediamo sia importante coinvolgerli. Abbiamo inoltre obiettivi di engagement collegati alla remunerazione dei manager, e target da raggiungere in termini di ore di formazione dei dipendenti, per le quali abbiamo un’Academy interna che stiamo aprendo anche a clienti e fornitori. La filosofia, infatti, è sempre quella di non guardare solo alla nostra azienda. Per questo abbiamo anche delle iniziative a supporto delle comunità dove operiamo, in particolare per sostenere la formazione di donne e bambini, soprattutto in zone underprivileged o in cui sussistono disuguaglianze sociali forti.
Nel 2024 avete aggiornato l’intera infrastruttura IT del Gruppo installando anche un copilota di AI generativa. L’intelligenza artificiale può dare un contributo in termini di sostenibilità?
Sull’AI abbiamo definito un progetto strategico identificando quali sono le aree aziendali dove può offrirci una marcia in più e avviando di conseguenza diversi pilot. Senz’altro nella logica della sostenibilità può dare un contributo per due ragioni. Da un lato ha un impatto diretto, perché efficientare e minimizzare le attività “fisiche” porta a risparmiare emissioni, dall’altro bisogna considerare anche un impatto indiretto e di tipo sociale. Automatizzare e digitalizzare determinate attività permette di liberare tempo ed energie a livello di personale, che potremo riqualificare affinché possa essere impiegato su attività a maggiore valore aggiunto. Il che avrà effetti positivi anche in termini di engagement. Il passo successivo, già in corso di sviluppo, sarà poi applicare l’AI ai prodotti e servizi che vendiamo, per differenziarci ulteriormente dai competitor. Perché il bello e al contempo la difficoltà di essere leader è che clienti, investitori e collaboratori si aspettano che Prysmian proponga soluzioni sempre più solide e sofisticate, facendo da apripista. È una pressione che sentiamo e che, sicuramente, funge da stimolo. D’altra parte, facendo di affidabilità e rigore il nostro punto di forza, vogliamo essere sicuri di intraprendere percorsi sufficientemente solidi. Anche sul fronte dei target da raggiungere siamo generalmente prudenti, perché non vogliamo creare aspettative non supportate dai fatti.
Come nel vostro caso, è frequente che nelle imprese il ruolo di responsabile della sostenibilità coincida con quello delle Investor Relations e comunicazione. È indice della forte correlazione tra impegno per la sostenibilità, reputazione di un’impresa e successo del business?
Quando dieci anni fa sono entrata in Prysmian come responsabile delle Investor Relations, la funzione dedicata alla sostenibilità ancora non esisteva. Lavorare a stretto contatto con il mercato finanziario, che tende ad anticipare i trend, mi ha permesso di farmi portavoce in azienda delle aspettative emergenti. Così sono arrivata, nel 2021, ad assumere anche questa responsabilità e, dallo scorso anno, quella di comunicazione e relazioni esterne. Un’unione che ci garantisce una visione più completa e, quindi, maggiore coerenza strategica.
Avete precorso i tempi sul fronte della sostenibilità. Con il passare del tempo rilevate una maggiore sensibilità sul tema?
Negli ultimi anni abbiamo visto un aumento significativo della consapevolezza in molte aree del mondo. Certo, il percorso non è lineare e ci sono ancora ampie differenze regionali, ma siamo convinti che il trend sia irreversibile. Le aziende come Prysmian hanno un ruolo cruciale nel mantenere alta l’attenzione e nel promuovere soluzioni innovative a prescindere da governi e contingenze. Crediamo che la sostenibilità sia una responsabilità collettiva, e continueremo a fare la nostra parte per accelerare il cambiamento ovunque operiamo.