Si è soliti affermare che l’Italia sia il Paese del design, del buon cibo e della moda, ma si dimentica di aggiungere che – nell’antologia del buon vivere tricolore – andrebbe di diritto inserita anche la cosmesi. Perché – come ci racconta Simone Dominici, Chief Executive Officer di Kiko Milano in questa intervista – nella beauty valley di appena 100 km² che si estende tra Lombardia, Veneto e Alta Emilia con capitale Bergamo (dove, non a caso, Kiko ha scelto di insediare il proprio headquarter) si produce ben il 67% dei cosmetici europei e il 55% dei cosmetici venduti in tutto il mondo.
E proprio da qui parte il progetto di trasformare una catena di negozi di make-up regionale in un global beauty brand, che possa competere con i colossi internazionali. Come lo sta facendo, con quali risultati e perché ce lo racconta appunto il manager che si è insediato al vertice della società del Gruppo Percassi nel marzo 2022, dopo diverse esperienze in aziende del largo consumo e del lusso, in Italia e all’estero.
Si è da poco concluso il suo primo anno alla guida di Kiko Milano, che periodo è stato?
È stato un anno di trasformazione, in cui abbiamo lavorato per rendere una catena di negozi di make-up regionale un global beauty brand leader nell’innovazione, nel servizio, nella qualità. È questo passo avanti che ci ha consentito di chiudere il 2022 con risultati record.
Cosa significa diventare un global beauty brand leader?
È un processo complesso e ancora in progress. La differenza fra una catena di negozi e un global beauty brand è radicale. Innanzitutto, le catene di negozi nel beauty sono quasi prettamente regionali: c’è Douglas in Europa, Ulta in America, A.S. Watson in Asia… L’unica catena veramente globale nel nostro settore è Sephora. Di conseguenza, se hai ambizioni globali devi diventare un brand. E per diventare un brand oggi, soprattutto per ingaggiare le generazioni Y e Z, non è più sufficiente vendere buoni prodotti a un buon prezzo. In primis devi definire il tuo purpose, che per noi è quello di incrementare l’autostima delle nostre community. Siamo convinti che dando a tutti la possibilità di esprimere e valorizzare liberamente la propria individualità, le persone aumenteranno la propria autostima, dando così un contributo positivo alla comunità in cui vivono. In secondo luogo, bisogna…
L’intervista a Simone Dominici continua sul numero di Business People di maggio 2023
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