Vittoria Assicurazioni: la tradizione incontra l’innovazione

Presenza sul territorio unita alle nuove tecnologie per un approccio multicanale. Così il cliente può entrare in contatto con l’azienda come preferisce. Ne parla Luciano Chillemi, responsabile Comunicazione istituzionale e customer care

Vittoria Assicurazioni: la tradizione incontra l'innovazioneResponsabile Comunicazione Istituzionale e Customer Care di Vittoria Assicurazioni, Luciano Chillemi vanta oltre 30 anni di esperienza nel settore

Un approccio olistico al concetto di assicurazione, comunicato attraverso una serie di iniziative che vanno dalla sostenibilità sociale alla prevenzione oncologica, per fare sentire il proprio cliente protetto non solo nel significato più tradizionale, in modo sempre più ampio e omnicomprensivo. Luciano Chillemi, responsabile Comunicazione istituzionale e customer care di Vittoria Assicurazioni, ha spiegato a Business People come una società guidata dalla stessa famiglia dal 1986 che dà grande importanza alla tradizione abbia saputo accettare con successo la sfida imposta dalle nuove tecnologie, ripensando anche al ruolo che l’assicurazione deve svolgere.

Quali sono i valori alla base della comunicazione d’impresa di Vittoria Assicurazioni?
Per prima cosa, credo sia importante iniziare da un dato. Vittoria è una società che sul mercato italiano dal 1921 festeggiamo quindi fra poco i 103 anni. Si tratta di una compagnia che è sempre stata italiana e indipendente, che negli ultimi 40 anni ha avuto come azionista di riferimento la famiglia Acutis. Offro tutti questi dettagli perché la nostra è una compagnia che si può definire di medie dimensioni. Ha raccolto poco meno di 1,8 miliardi di euro di premi nel 2023 e conta circa 2.200.000 clienti. Essere sul mercato italiano da oltre 100 anni, essere indipendenti e avere da 40 anni un’unica famiglia come azionista significa essere solidi e stabili. Che per una compagnia di assicurazioni è fondamentale. Come assicuratori, garantiamo protezione. Si tratta di un concetto fondamentale, che ha un grande significato per i nostri dipendenti e si ripercuote sul servizio che offriamo ai clienti. Altri valori che ci contraddistinguono sono la completezza, l’attrattività e la tradizione.

Qual è la vostra proposta per il mercato e cosa significa essere una compagnia tradizionale?
Il nostro è un concetto di ecosistema assicurativo. Vogliamo garantire un sistema di servizi dove l’assicurazione è solo una parte. Stiamo cercando di ampliare la nostra offerta con servizi che vengono prima e dopo e questo il mercato ce lo sta riconoscendo. Per quanto riguarda la tradizione, questo per noi è un aspetto molto importante. Noi siamo una compagnia che ha un modello distributivo tradizionale e segue le agenzie sul territorio. Si tratta di una scelta ben precisa e strategica. Per noi l’assicurazione è una cosa seria e lo dice anche la nostra mission. Per questo i nostri servizi devono essere intermediati da qualcuno che questa cosa la sa fare, da una persona fisica alla quale i nostri clienti si possano affidare, perché stanno trattando temi importanti sui quali noi riteniamo che almeno il primo approccio debba avvenire attraverso un esperto.

Però ci sono anche le nuove tecnologie e il digitale. Come fa una realtà come la vostra a coniugare tradizione e innovazione?
Siamo convinti che l’utente debba avere la possibilità di scegliere quale sia il canale migliore per comunicare con l’impresa. Per questo da molti anni abbiamo iniziato a sfruttare gli strumenti tecnologici per dare ai nostri clienti questa possibilità. Poi se vogliono andare in agenzia noi siamo ben contenti, ma in caso contrario sanno che possono fare online quello che desiderano, dalla sottoscrizione di appendici al pagamento dei premi o la richiesta di riscatti. Insomma, tutte le operazioni di gestione dei contratti si possono fare anche attraverso strumenti di tipo online o digitale. Siamo una compagnia tradizionale, ma votata all’innovazione e alla tecnologia. L’ultimo nostro impegno è il Vittoria hub. Rappresenta il primo incubatore di startup insurtech in Italia e il prossimo novembre festeggerà i suoi primi cinque anni. Questo credo dimostri che saremo anche tradizionali, a con un occhio sempre rivolto verso l’open innovation. Siamo impegnati a cercare start up, aziende o iniziative che possano supportare l’evoluzione del settore e la crescita del nostro ecosistema assicurativo.

Vittoria Assicurazioni: la tradizione incontra l'innovazione

Uno scatto del Palazzo di Vittoria, a Milano, progettato per ospitare sino a 800 persone

I vostri clienti vi hanno seguito in queste vostre scelte?Vi siete mai trovati in una situazione di criticità, per esempio, clienti che non hanno seguito la svolta tecnologica?
Non vorrei essere presuntuoso, ma fortunatamente no, nel senso che non abbiamo mai avuto situazioni di criticità. I clienti ci hanno sempre seguito. Anzi, devo dire che noi abbiamo costanti dimostrazioni di apprezzamento sulle attività che facciamo. Qualche anni fa, quando abbiamo iniziato l’attività sui social, ero preoccupato. Temevo che questi canali potessero essere utilizzati per mandare messaggi negativi, ma non è successo.

La sostenibilità, in tutte le sue forme, è un tema importante da cui le aziende non possono prescindere. Voi come l’avete interpretata e comunicata?
Va sottolineato che noi siamo una società di servizi e non di prodotti. Siamo sensibili ai temi della sostenibilità ambientale, ma il nostro margine di azione è limitato. Dove possiamo fare la differenza è, invece, la sostenibilità sociale e su questo negli ultimi anni ci siamo impegnati tanto, con diverse iniziative su tanti fronti. Un ambito su cui ci siamo soffermati è quello della formazione. Due anni fa abbiamo istituito Skillab, la prima Corporate Academy di Vittoria Assicurazioni. Si rivolge a un pubblico interno, ma anche esterno. Un centro di formazione d’eccellenza di cui a settembre inaugureremo la nuova sede. Cito poi il Campus Vittoria, un programma aperto ai nostri dipendenti più giovani e la Vittoria League, un percorso di talent acquisition. Negli ultimi anni, la compagnia è cresciuta tanto anche in termini di parità di genere. Ma c’è un’altra iniziativa di cui vado molto orgoglioso.

Quale?
Vittoria for Women: un marchio che abbiamo registrato da poco e che raggruppa tutte le iniziative che la compagnia svolge nei confronti delle donne. Il bando sociale AssiCuriamo Insieme, giunto quest’anno alla seconda edizione, che promuove progetti attivi per contrastare la violenza di genere e prevenire i tumori femminili. Oppure il Vittoria for Women Tour, un viaggio sulle spiagge italiane organizzato insieme alla FIR e alla Fondazione Specchio dei tempi durante il Trofeo Italiano di Beach Rugby per informare sulla prevenzione con l’immancabile servizio di visite senologiche gratuite offerto dal VittoriaBus. O ancora, in continuità con la responsabilità dei mesi più caldi dell’anno, la Vittoria for Women Run, l’annuale corsa aziendale che, dallo scorso anno, è stata aperta a tutta la città di Milano.

Un’assicurazione che va a fare visite per le spiagge è un messaggio forte…
Sì e i riscontri che stiamo ottenendo sono straordinari. Recentemente mi sono permesso di chiedere a una signora che aveva appena effettuato la visita: «Ma cosa ne pensa di una compagnia di assicurazioni, abituata a vendere polizze, che si muove per le spiagge per offrire visite gratuite?». E la risposta è stata molto positiva. «Meno male che una compagnia che di solito opera dopo, fa qualcosa anche prima». E per me è bellissimo perché vuol dire che hanno capito bene per il reale motivo alla base di questo tour estivo.


Questa intervista a Luciano Chillemi è tratta da Comunicare è un’impresa – Imperativo coerenza, inserto di Business People di settembre 2024.Scarica il numero o abbonati qui

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