Diversity e Focus Mgmt hanno condotto una nuova ricerca volta a identificare quali sono le aziende più inclusive: il Diversity Brand Index 2024 sarà presentato nel corso del Diversity Brand Summit, evento giunto alla sua prossima edizione e che si terrà a Milano martedì 13 febbraio.
Il claim scelto per l’evento è “Tabula rasa”, per sottolineare come per molte realtà ora l’esigenza sia quella di cambiare radicalmente approccio alla DE&I. Una necessità dettata anche dal mercato: secondo lo studio, 6 persone su 10 non accettano più neutralità dalle aziende, 3 su 4 scelgono con convinzione realtà che puntano sull’inclusione e 9 su 10 non consiglierebbero marche percepite come non inclusive.
L’inclusione non è quindi più un’opzione e sono molti i brand che hanno abbracciato queste nuove strategie di posizionamento e di business. Il Diversity Brand Index 2024 ha così puntato i riflettori sulle dieci realtà con le iniziative più significative portate avanti nel corso dell’anno. A distinguersi sono state Amazon, Barbie, Fastweb, Ferrovie dello Stato Italiane, H&M, Ikea, Paypal, Sky, Spotify e Tim, mentre a Netflix è andato il Premio Accessibilità – Design 4 All.
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“Le aziende che vogliono davvero innovare e crescere possono farlo oggi solo cambiando approccio alla DE&I, elemento imprescindibile per il mercato – ha dichiarato Francesca Vecchioni, Presidente di Fondazione Diversity, stando a quanto riportato dal Sole 24 Ore – Per pensare e costruire idee nuove, migliori delle precedenti, autentiche e lontane dal rischio di diversity washing servono la maturità e la consapevolezza di fare tabula rasa, ripartendo dal principio per un nuovo inizio, con l’obiettivo di arrivare a un’inclusione reale e concreta, aperta a tutte le categorie”.
Tra i 50 brand percepito dal mercato come più inclusivi, i due comparti più rappresentati sono il retail (24%) e le marche del luxury goods (22%), ma salgono le aziende legate al benessere (10%) e dell’IT (8%), seguite da Telco e Toys (6%).
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