Google e Microsoft hanno consumato una quantità di energia superiore a quella di oltre cento nazioni, tra cui Islanda, Ghana e Tunisia. Il dato, che si basa sull’EIA Montlhy Energy Review e pubblicato sul proprio profilo X dal giornalista Michael Thomas, sta suscitando particolare interesse nel dibattito sull’impatto ambientale delle grandi aziende tecnologiche.
Secondo quanto riportato, Google e Microsoft avrebbero raggiunto un consumo energetico pari a quello dell’Azerbaijan, stato che conta oltre 10 milioni di abitanti e il cui bisogno energetico annuale si attesta sui 24 terawattora (TWh).
Last year, Google and Microsoft data centers consumed more electricity than many countries did.
Wild. pic.twitter.com/YZIahr2wYn
— Michael Thomas (@curious_founder) July 11, 2024
Entrambe le aziende avevano manifestato l’intenzione di diminuire i propri consumi energetici entro il 2030, puntando così a ridurre il proprio impatto ambientale. Tuttavia, come evidenziato in articolo di Tom’s Hardware, la diffusione dell’intelligenza artificiale generativa ha rappresentato un ostacolo inaspettato verso il raggiungimento di tale obiettivo. Il training dei modelli di AI generativa, infatti, richiede una vasta quantità di elettricità per migliorare gli algoritmi, oltre all’acqua richiesta per raffreddare le infrastrutture informatiche. Di conseguenza, si verifica un aumento significativo delle emissioni di CO2 attribuibili a queste due compagnie.
La sfida per Google, Microsoft e altre multinazionali sarà quella di bilanciare l’impatto ambientale con le aspettative di progresso e innovazione, una questione centrale che condizionerà le scelte strategiche future nel campo della tecnologia, ma non solo.
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