Sul mercato, in Italia, il nucleare potrebbe avere un riscontro interessante. Si parla di un valore da 46 miliardi di euro e di circa 117 mila nuovi posti. Sono obiettivi che si otterrebbero grazie a delle partnership internazionali, a collaborazioni con aziende e a istituti di ricerca all’avanguardia nel settore. A dirlo è un report di Ey, che sottolinea come questa tipologia di energia può avere un ruolo determinante nella decarbonizzazione e incidere positivamente nella stabilità del Paese.
“Le prospettive per il 2025 indicano che gli investimenti nel nucleare potrebbero avere un impatto economico complessivo di50,3 miliardi di euro – ha spiegato Paola Testa, Ey Europe West Energy Resources Consulting Leader – beneficiando di 35,5 miliardi di ricadute indirette e indotte, con un risparmio annuo stimato tra 8 e 10 miliardi di euro sulle importazioni di energia”.
Il piano per il prossimo futuro che vede protagonista il nucleare
L’Italia, nel nucleare, sta “consolidando il proprio ruolo come attore di primo piano nello sviluppo delle tecnologie avanzate”. La deadline, per il reintegro dell’energia, è il 2027 e prevede una copertura fra l’11% e il 22% della domanda elettrica nazionale entro il 2050. “In questo contesto, gli Smr (Small Modular Reactors) rappresentano una delle opzioni più promettenti per il rilancio del nucleare in Italia, grazie alla loro flessibilità e ai potenziali vantaggi in termini di sicurezza”, ha mostrato il report di Ey.
In accordo con quanto detto dagli esperti si dice il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin: “Oggi consumiamo circa 300 miliardi di kilowatt di energia elettrica. Tutte le previsioni stimano per i prossimi 15-20 anni più che il raddoppio e non raggiungiamo questo obiettivo senza l’immissione anche di un nuovo nucleare», ha spiegato.
Chiaro l’obiettivo, servono circa due anni per definire il contesto giuridico nel quale muoversi. Infine, è necessario fare alcune valutazioni economiche. Bisogna aspettare l’arrivo degli small reactor, che si stima possano essere operativi all’inizio del prossimo decennio.
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