Tecnicamente si chiamano Smr, acronimo di Small modular reactor ed è su questo che verte l’accordo fra Edison, Edf ed Enea. Tre aziende leader nel settore dell’energia guardano alle nuove tecnologie nucleari e ai mini reattori di ultima generazione, con un protocollo di intesa (Mou). L’obiettivo è quello di rispettare gli standard di neutralità carbonica previsti dall’Unione Europea e di puntare a un sistema energetico sicuro.
Questi reattori, oltre a produrre energia elettrica, possono fornire idrogeno verde. Si tratta di un elemento da utilizzare al posto del gas nelle industrie produttrici di carta, ceramica, agroalimentare, siderurgia e teleriscaldamento. Secondo le previsioni. avranno una capacità fra i 300 e i 400 megawatt e costeranno circa due miliardi di euro a modulo. Se tutto andrà come previsto, potranno entrare in commercio dal 2030.
I dettagli dell’accordo fra i colossi dell’energia
L’accordo tra Edison, Edf ed Enea sui mini reattori nucleari punta a una collaborazione sull’analisi dei sistemi termoidraulici e di sicurezza passiva, delle nuove tecnologie, del funzionamento integrale del sistema e dell’opportunità di fornire energia elettrica e calore in modalità cogenerativa per scopi industriali. L’idea è anche quella di avviare un percorso di formazione e di scambio fra ricercatori e dottorandi. Lavorando in questa direzione si cerca di rendere più stabile e determinante il “ruolo italiano in Europa nello sviluppo di tecnologie nucleari innovative”, ha detto Alessandro Dodaro, direttore del dipartimento nucleare di Enea.
Edison non è nuova a questo tipo di mercato, guarda alle frontiere innovative del nucleare da tempo. Non a caso, a marzo 2023, ha firmato una lettera di intenti con Edf, Ansaldo Energia e Ansaldo Nucleare per lo sviluppo delle nuove tecnologie nucleari in Europa e, in prospettiva, la loro diffusione in Italia. Poi, a luglio 2024, si sono aggiunti altri due tasselli. È stato sottoscritto un protocollo d’intesa per la formazione e il rafforzamento delle competenze con Framatome e il Politecnico di Milano. Un altro, invece, vede Federacciai, Edf, Ansaldo Energia e Ansaldo Nucleare al lavoro per l’impiego dell’energia nucleare nella siderurgia italiana.
Grazie alla collaborazione con Enea, compiamo un ulteriore passo concreto verso l’utilizzo delle nuove tecnologie nucleari a supporto del sistema industriale italiano”, ha detto Lorenzo Mottura, Strategy, Corporate Development & Innovation Evp di Edison.
Uno studio di Edison, Ansaldo Nucleare e Teha Group presentato a settembre 2024 parla di “nuovo nucleare” volto ad affiancare le energie rinnovabili e smettere di danneggiare l’ambiente. Se occupasse soltanto il 10% del pacchetto, al 2050 si otterrebbero ricavi superiori a 50 miliardi di euro, che corrispondono a circa il 2,5% del Pil del 2023. Di questi, 46 miliardi di euro andrebbero alla filiera industriale italiana e porterebbero a un incremento occupazionale di 117 mila unità.
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