I grandi marchi dell’alto di gamma tornano a ripopolare la Galleria Vittorio Emanuele II di Milano. In realtà, la celebre passeggiata a due passi dal Duomo, non si è mai svuotata, ma le vetrine vuote lasciate anche in seguito alla crisi lasciata dalla pandemia di Covid hanno trovano nuovi locatari. E così, tra inaugurazioni e “opening soon” sono sei le nuove boutique in procinto di aprire in Galleria.
Come riportato dall’edizione milanese del Corriere della Sera, Armani ha inaugurato il nuovo store lo scorso 7 settembre: il brand di moda si è aggiudicato una porzione dell’ex negozio Tim a un canone annuo di 1,9 milioni di euro nel novembre 2019. Altra vetrina rimasta a lungo vuota è stata quella che, fino a gennaio 2021, aveva ospitato il cravattificio Zadi (Andrew’s Ties); da questa estate lo spazio è stato occupato dalla pelletteria Bric’s (canone di 507 mila euro l’anno). Il marchio, come riportato dal Corriere, era già presente in Galleria; i precedenti spazi del marchio di borse saranno occupati da Tod’s (1,8 milioni di euro l’anno di canone), che libererà i suoi attuali locali in Galleria, già oggetto di bando comunale. Nei prossimi mesi alla vetrina della storica coltelleria Mejana subentrerà Pinko, che nel giugno 2021 si è aggiudicata il contratto per 36 mila euro. A lasciare la Galleria è stato anche Massimo Dutti, i cui spazi sono stati assegnati a Gucci, che verserà un canone annuo di 4,5 milioni di euro al Comune. Infine, Damiani porterà in Galleria il marchio Rolex con uno store (1,5 milioni di canone annuo) che prenderà il posto degli ex locali Stefanel. Compresi anche i canoni degli altri brand già presenti in Galleria, per l’amministrazione di Palazzo Marino si tratta di un incasso di circa 60 milioni di euro l’anno.
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