Dal sostegno economico, vitale per quegli ospedali in prima linea nel combattere l’epidemia di Covid–19, alle agevolazioni per le aziende della zona rossa, così come per quei cittadini costretti a rimanere il più a lungo possibile in casa per ridurre la propagazione del Coronavirus. Di fronte a una delle emergenze sanitarie più gravi degli ultimi decenni, il mondo delle aziende scende in campo per contrastare la diffusione dell’epidemia.
Ognuno cerca di fare la sua parte, dalle squadre di calcio alle multinazionali straniere ed è difficile segnalare tutte. Da Intesa Sanpaolo che nei giorni scorsi, attraverso il proprio amministratore delegato Carlo Messina, ha annunciato l’intenzione di mettere a disposizione del Paese “fino a 100 milioni di euro per progetti specifici che affrontino l’emergenza sanitaria”. A questi poi, sempre secondo l’a.d., si dovrebbero aggiungere finanziamenti fino a 5 miliardi per prestiti a 18 mesi, con 6 mesi di preammortamento, a sostegno delle imprese. “Per lo meno 1 miliardo andrà al turismo, il settore che ha subito il maggior impatto”, ha affermato Messina al Corriere della Sera. “Se il governo ponesse una garanzia pubblica sui nuovi crediti, la cifra salirebbe a 10 miliardi”. Anche UniCredit e altri istituti di credito si sono mossi per assistere il settore sanitario, così come il mondo delle imprese e i cittadini. In particolare l’istituto guidato da Jean Pierre Mustier, oltre a mettere a disposizione della Protezione Civile i propri servizi bancari per supportare le attività che sono state colpite dall’emergenza, ha messo sul piatto 2 milioni di euro per l’acquisto di mascherine, materiale sanitario e dispositivi medici.
Anche la moda si è mossa, con il gruppo Armani che ha reso nota la decisione di donare 1 milione e 250 mila euro agli ospedali Luigi Sacco, San Raffaele e Istituto dei Tumori di Milano, Spallanzani di Roma e a supporto dell’attività della Protezione civile. L’a.d. di Bulgari, Jean–Christophe Babin, ha sottolineato l’impegno della maison nel far sì che l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive di Roma si dotasse di un sistema microscopico di acquisizione delle immagini all’avanguardia. Aziende come Eataly, Manila Grace, Carpisa e Yamamay hanno annunciato l’intenzione di donare alla ricerca una quota degli incassi di questi giorni.
Le donazioni non sono solo economiche. Aziende come la multinazionale cinese Xiaomi, un colosso dell’elettronica di consumo, ha scelto di donare alla Protezione Civile il primo lotto di decine di migliaia di mascherine di tipo FFP3 (foto in apertura), sigla che sta a indicare la più elevata classe protettiva. Le mascherine andranno a coloro che stanno gestendo in prima linea gli interventi necessari al contenimento del contagio. Esselunga, che si è distinta per l’impegno a donare 2,5 milioni di euro agli ospedali impegnati nell’assistenza ai pazienti e alla ricerca, ha annunciato anche sostegno economico ai propri fornitori e, tra le altre misure, consegna gratuita della spesa a casa fino a Pasqua per gli over 65. Ibm ha reso noto che il supercomputer Summit è già al lavoro al fianco dei ricercatori dell’Oak Ridge National Lab del Tennessee (Stati Uniti). Con Summit, i ricercatori sono già stati in grado di simulare 8 mila composti nel giro di pochi giorni per modellare ciò che potrebbe influire sul processo di infezione: ne hanno identificati 77 con il potenziale di compromettere la capacità del COVID-19 di attaccare e infettare le cellule ospiti. E, a proposito di computer, anche il nostro Pc di casa può contribuire nella guerra contro l’epidemia: come evidenziato da un articolo di Corriere.it, due progetti statunitensi, Folding@home e Foldit, permettono di dare una mano ai ricercatori senza fare nulla o addirittura divertendosi.
Diverse aziende, associazioni e start-up stanno poi mettendo a disposizione diversi servizi per le aziende e per i cittadini della zona rossa. Le misure sono, che vanno da servizi per le aziende che facilitano l’implementazione dello smart working a forme di intrattenimento gratuito per i cittadini, possono essere reperibili su solidarietadigitale.agid.gov.it
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