I writer ridisegnano le aziende venete

Non solo la Garmont di Vedelago: sono sempre di più i graffiti commissionati a writer, famosi o giovani, per cancellare il grigiore delle aree industriali. Una tendenza che sta contagiando tutto il Veneto, grazie all’impegno di un papà speciale

«Il mio è un capannone normalissimo, ma avevo già deciso di dipingerlo tutto di nero e il mio ufficio l’ho voluto tutto in legno, come uno chalet di montagna, per ricordare la mia attività». Insomma, per Pierangelo Bressan lo stabilimento della sua Garmont – a Vedelago (Tv) – non è mai stato solo un posto di lavoro. E ha voluto fare di più, commissionando un enorme murales per la facciata: «Quando ho visto che dei ragazzi avevano fatto quegli “scarabocchi” in un locale, mi è venuta voglia di provare e ho contattato l’associazione Jeos». È bastata una settimana di lavoro al writer Macs (Antonello Piccinino, di Lanciano, Ch) e un investimento non esorbitante per realizzare l’immagine di un ragazzo con in mano un paio di scarponi di montagna, il core business della Garmont. «Credo di aver dato una svolta alla nostra cultura provinciale», commenta Bressan, «i dipendenti e i clienti sono felicissimi. Visto da vicino, sul granulare del muro, è emozionante».

Sono tante le aziende in tutto il Veneto – come la Studio Verde (di Curtarolo, Pd) o il mall Le Piramidi (a Torri di Quartesolo, Vi) – ad aver accettato la proposta dell’associazione Jeos, chiamata così in memoria di un giovane, ma già affermato, writer della zona. Dopo l’improvvisa morte del ragazzo, Antonio Ceccagno decise di dover portare avanti la passione del figlio, ma nel segno della legalità: «Da qualche anno, diversi imprenditori hanno percepito il valore nel distinguere i propri immobili industriali con vere opere d’arte», spiega il presidente di Jeos, «noi ci occupiamo della logistica operativa – ospitalità, colori, attrezzature e sicurezza – perché vogliamo staccare la street art dal comune senso del vandalismo murario».

VODKA “SPRAY”
Anche le grandi aziende hanno da qualche tempo colto il filone dei graffiti. Tra queste ci sono Swatch, Eni, Marc Jacobs – che ha usato per una sfilata uno street-art set scatenando la rabbia del writer Kidult, il quale per vendetta ha sfregiato con la scritta “Art” la boutique newyorkese del marchio (diventata poi il logo di una t-shirt vendutissima dalla stessa azienda) – e, soprattutto, la Absolut, che ha realizzato la Blank Edition della sua vodka con l’etichetta di Dave Kinsey.
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