Gli italiani sono i più scontenti dei 28 Paesi Ue per quanto riguarda i trasporti urbani, i quarti meno soddisfatti per i treni nonché i quinti per gli aerei, anche si registra una tendenza al miglioramento in corso. È quanto emerge dall’ultimo Quadro di valutazione dei trasporti 2016 della Commissione Ue, dove sono stati valutati una trentina di aspetti del settore dei trasporti, dalle infrastrutture alla sostenibilità ambientale. In base alle valutazioni dell’Europa, il nostro Paese presenta luci e ombre nel settore: è all’avanguardia sul fronte dei carburanti alternativi, della concorrenza nel trasporto ferroviario (sia passeggeri che merci), ma, si segnala nella sintesi dell’agenzia di stampa Ansa, è tra i Paesi con più cause pendenti davanti alla Corte Ue di giustizia per il trasporto aereo, anche se con un trend in calo. Vicina alla media Ue, invece, è la quota di occupati in imprese del settore ad alto tasso di crescita.
INFRASTRUTTURE E TRAFFICO. Il nostro Paese pecca sul fronte infrastrutture: queste sono valutate leggermente al di sotto della media Ue, anche se in miglioramento in tutte le modalità di trasporto. Anche le reti ferroviarie ad alta velocità sono quelle che necessitano il maggior sviluppo. Male anche per quanto riguarda il traffico: gli italiani sono quarti in Europa per tempo perso negli ingorghi, peggio solo i britannici, i greci e i belgi. Positiva, invece, la tempestività delle spedizioni, lievemente al di sopra della media Ue. In ambito ambientale l’Italia marca il primo posto tra i 28 per la quota più elevata di auto nuove che utilizzano carburanti alternativi, grazie alla vendita di vetture a Gpl e a gas naturale. Posizione di testa (quarta) anche per l’elettrificazione della rete ferroviaria, che supera il 70%. La percentuale di utilizzo di energie rinnovabili nell’insieme del settore è invece sotto la media europea, così come il numero di punti di ricarica per le auto elettriche.
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