12 aprile 1961, 9.07 del mattino (ora di Mosca) Jurij Alekseevic Gagarin, a soli 27 anni è il primo uomo al mondo ad andare nello spazio. Dopo il lancio, diversi minuti di silenzio, rotti alle 9.12 dalle semplici parole di un uomo emozionato che sta facendo la storia: «Vedo la Terra, è azzurra». Nessuno dimenticherà più queste parole. Alle 10.09 il cosmonauta informa che sta rientrando a Terra, alle 10.49 Gagarin, come da copione, viene lanciato fuori dalla navicella e atterra, alle 10.57, con un paracadute, in un campo vicino alla città di Takhtarova. La storica missione dura meno di due ore, soli 108 minuti, durante i quali, il cosmonauta dell’allora Unione Sovietica a bordo della navicella Vostok compie una completa circumnavigazione della Terra. Un’intera orbita ellittica intorno al globo, con l’apogeo che raggiunge i 302 chilometri dal suolo e il perigeo i 175 chilometri. Dopo la missione, Gagarin è decorato da Nikita Khruščёv con l’Ordine di Lenin, la massima onorificenza sovietica, divenendo così Eroe dell’Unione Sovietica. Ma gli eroi muoiono giovani: lui se n’è andato il 27 marzo 1968, sette anni dopo la storica missione, in un incidente, causato forse dalla nebbia, durante un banale volo di addestramento su un aereo da caccia sovietico. Le sue ceneri riposano al Cremlino.
Jurij Alekseevic Gagarin: un uomo semplice nella storia
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