Due gruppi ristretti, in tutto dieci persone, personalità tra loro diverse per collocazione e per competenze chiamate formulare precise proposte programmatiche che possano essere condivise dalle forze politiche, finora in totale disaccordo sul governo da dare all’Italia. E’ questa l’ultima carta giocata dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che, scartate le proprie dimissioni per dare una scossa alla politica, ha deciso di agire in prima persona creando una task force che dovrà lavorare sia con il governo Monti – riconfermato e definito “pienamente operativo” – che con il Parlamento per definire alcune priorità politico-istituzionali ed economiche.Nel corso di una conferenza stampa nella Sala alle Vetrate del Quirinale il Presidente Napolitano ha sottolineato la difficoltà “che sto ancora incontrando” nella ricerca di una soluzione per il Paese ma rimarca anche la propria “fiducia nella possibilità di un responsabile superamento della situazione che l’Italia attraversa”. Fiducia che nasce anche da quelle proposte programmatiche che i ‘saggi’ saranno chiamati a formulare nella speranza che divengano “oggetto di condivisione su temi di carattere economico e istituzionale”.I due gruppi saranno al lavoro già da questa settimana, probabilmente dal 2 aprile; uno dovrà occuparsi dei principali temi politico-istituzionali, il secondo e più numeroso di quelli europei e socio-economici. Ecco i componenti dei due gruppi nominati da Napolitano: Valerio Onida, Mario Mauro, Gaetano Quagliariello e Luciano Violante (per il capitolo politico-istituzionale), Enrico Giovannini, Giovanni Pitruzzella, Salvatore Rossi, Giancarlo Giorgetti, Filippo Bubbico ed Enzo Moavero Milanesi. Chi sono i “10 saggi”
Il video del discorso di Giorgio Napolitano
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