Nuova missione di Confindustria: raddoppiare il Pil del turismo

Presentato il piano di Federturismo che in cinque punti indica la ricetta per il rilancio del settore. Marcegaglia: il turismo è una delle poche materie prime di cui dispone il nostro paese

Raddoppiare la quota di Pil e l’occupazione del turismo in 10 anni, generando gettito fiscale aggiuntivo, è una missione possibile, almeno secondo Federturismo. La Federazione Nazionale dell’Industria dei Viaggi e del Turismo del sistema Confindustria ritiene che, con un piano strategico, il turismo possa recuperare competitività e riguadagnare le quote di mercato perse negli ultimi anni.Federturismo, dopo aver commissionato a PricewaterhouseCoopers uno studio sul settore turistico, ha elaborato il “Piano nazionale del Turismo”, un piano decennale per il rilancio dell’intero comparto. Il piano si pone, tra gli altri, tre ambiziosi obiettivi:

  1. portare la quota del turismo dal 9,5 al 18,5% del Pil nazionale

  2. accrescere l’occupazione da 2,5 milioni di addetti a 4,3 milioni

  3. generare gettito aggiuntivo per circa 100 miliardi, con investimenti pubblici inferiori a 40 miliardi

Per raggiungere gli obiettivi il Piano identifica cinque azioni strategiche:

  1. predisporre interventi strutturali per incrementare la capacità dell’Italia di attrarre flussi di turisti internazionali

  2. destagionalizzare l’offerta turistica

  3. sviluppare il turismo al Sud

  4. intercettare i mercati a più alto potenziale di attrazione, paesi emergenti in primis

  5. realizzazione di grandi eventi (Expo, ma non solo)

Secondo lo studio l’azione strutturale, quella che interviene sulla governance e sulle infrastrutture del turismo, dovrebbe generare nei dieci anni del Piano 48 miliardi di euro di Pil e oltre 200mila posti di lavoro. La destagionalizzazione dovrebbe fornire il contributo maggiore, con 125 miliardi di euro di Pil cumulato e oltre 380mila nuovi occupati. Seguirebbero l’opzione inerente lo sviluppo del Sud (quasi 94 miliardi di euro di Pil cumulato e 285mila unità di lavoro aggiuntive); l’opzione eventi (75 miliardi di Pil cumulato e un picco di 500mila nuovi occupati nel 2015) e, infine, l’opzione mercati (Pil cumulato superiore a 63 miliardi di euro e più di 300mila nuovi posti di lavoro).“Il turismo è una delle poche materie prime di cui dispone questo paese – ha sottolineato la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, alla presentazione del Piano – un settore strategico che però genera meno ricchezza e occupazione di quanto accade in altri paesi, che non hanno il nostro patrimonio di risorse culturali e paesaggistiche. È uno spreco inaccettabile, che non possiamo permetterci. C’è stata di recente una presa di coscienza da parte delle istituzioni dell’importanza del settore e si sono fatti alcuni passi avanti, ma occorre fare di più. Il Piano elaborato da Federturismo Confindustria e PricewaterhouseCoopers, un piano che il nostro paese non ha mai avuto, identifica obiettivi chiari e raggiungibili, primo fra tutti il target del 20% del Pil. Raddoppiare il contributo che il turismo dà al Pil nazionale non è una chimera. Abbiamo gli strumenti per agire: facciamolo, subito, in maniera decisa e coordinata”.

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