Per Rolex uno stabilimento ultramoderno da 400 mila m³

La multinazionale verso la completa autonomia nella produzione con l’inaugurazione del cantiere industriale di Bienne (Svizzera). Qui si concentrerà l’intera manifattura di movimenti e assemblaggio degli orologi

Uno dei più grandi cantieri industriali realizzati negli ultimi anni in Svizzera è stato appena inaugurato da Rolex nella città di Bienne. Qui lavoreranno duemila dipendenti, un terzo della forza lavoro svizzera dello storico marchio di orologi di lusso; al suo interno – uno stabilimento ultramoderno da 400 mila m3, di cui 230 mila di nuova edificazione – verrà raggruppata e razionalizzata l’intera manifattura di movimenti, verranno prodotti gli elementi degli orologi e si procederà alle operazioni di assemblaggio e controllo finale dei prodotti. Il raggruppamento della produzione del movimento all’interno di un nuovo apparato manifatturiero, si spiega in una nota del gruppo, permette di aumentare l’efficacia e la produttività, razionalizzare le diverse operazioni di produzione e migliorare i flussi delle persone e dei prodotti. “Rolex entra oggi in una nuova era”, afferma Bertrand Gros, presidente di Manufacture des Montres Rolex S.A. “La costruzione del nuovo edificio di Bienne, avviata nel 2009, è la testimonianza della nostra incrollabile fiducia nel futuro. In un momento in cui l’approvvigionamento di componenti strategici rappresenta una sfida pressante per l’industria orologiera, i nostri siti di Bienne e Ginevra formano un apparato manifatturiero potente in grado di garantire al Marchio la completa autonomia”.Il nuovo edificio di Bienne segna per Rolex il coronamento di una strategia avviata oltre dieci anni fa, che mirava a integrare e controllare in modo autonomo la produzione di tutti i componenti essenziali dei propri orologi – dalla cassa al movimento, passando per il quadrante e il bracciale – su quattro siti edificati o ristrutturati: tre a Ginevra e uno a Bienne.

Resta sempre aggiornato con il nuovo canale Whatsapp di Business People
© Riproduzione riservata