Linea dura di Londra: i negozianti che da oggi venderanno ai minori videogiochi vietati rischiano fino a 6 anni di prigione e multe fino a 5 mila sterline. Lo scorso 30 luglio il PEGI*, il sistema di classificazione volontario dedicato ai videogiochi, ha assunto valore legale. Questo significa che i rivendotori che, ad esempio, venderanno un titolo con rating 12+ a un ragazzo con età inferiore a quella indicata sulla confezione, saranno perseguibili legalmente. Illegale anche la vendita di videogiochi privi del bollino di classificazione, in questo caso i trasgressori rischiano fino a 2 anni di carcere. L’Ukie, l’associazione di rappresentanza britannica dell’industria videoludica, coglierà l’occasione per lanciare una nuova campagna di sensibilizzazione sull’utilizzo del sistema da parte dei consumatori.
*Il sistema PEGI fornisce ai genitori e a chi si occupa di minori raccomandazioni dettagliate sull’adeguatezza del contenuto di un gioco a una particolare età, sotto forma di etichette di classificazione in base all’età e descrittori di contenuto posti sulla confezione dei giochi. Il PEGI (Pan-European Game Information – Informazioni paneuropee sui giochi) è stato creato per sostituire i sistemi di classificazione in base all’età presenti a livello nazionale con un unico sistema che sia identico in quasi tutta l’Europa.
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