Rinvio a giudizio per Flavio Briatore

L’accusa è di reati fiscali: simulando l’affitto dello yatch Force Blue, Briatore avrebbe evaso l’Iva per 3,6 milioni di euro e scaricato indebitamente quasi 900 mila litri di carburante

La richiesta di rinvio a giudizio, avanzata dai pm Patrizia Petruzziello e Walter Cotugno, è stata accolta dal gup Nadia Magrini. ll processo a Flavio Briatore, dunque, va avanti. Com’è noto, nel 2010 l’imprenditore si è visto sequestrare il proprio yacht di 62 metri, Force Blue. L’accusa: aver simulato il noleggio del mezzo, per poter evadere l’Iva e non pagare l’accise sul carburante. L’ammanco Iva sarebbe di 3,6 milioni per la mancata importazione, mentre il volume di carburante su cui non sarebbero state pagate le imposte sarebbe di quasi 900 mila litri che, tradotto in euro, fanno circa 1,48 milioni. Stando all’inchiesta, il Force Blue è iscritto in un Paese extracomunitario ed è di proprietà della Autumn Sailing Limited con sede nelle Isole Vergini Britanniche. Insieme a Briatore sono indagati anche gli a.d. della Autumn Sailing e il comandante dello yacht: insieme avrebbero, tra l’altro, emesso fatture false poiché la società commerciale a cui erano intestate sarebbe inesistente.

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