Una volta tanto, l’Italia vanta un primato (positivo) europeo: stando all’analisi dell’International business report (Ibr) dedicato all’energia sostenibile e alle eco-teconologie, in Italia la media di imprese che considerano strategico usare fonti di energia più verdi sono il 32% del totale.
Una media superiore a quella registrata in Europa (30%), tra i Paesi del G7 (28%) e negli Stati Uniti (22%). Il nostro Belpaese, dunque, viene superato solo dal continente africano (51%) e dall’America Latina (64%).
«I dati dell’International Business Report dimostrano la grande attenzione che gli imprenditori italiani dedicano all’approvvigionamento e alla fonte di energia per la loro azienda», spiega Stefano Salvadeo, partner di Bernoni Grant Thornton, che ha presentato l’analisi di Ibr durante l’incontro dell’osservatorio Good Energy. «I lavori del nostro Osservatorio vanno esattamente in questa direzione, nel voler fare rete tra imprese, alla ricerca di soluzioni sostenibili, competitive e condivise».
SETTORI VITALI. Sempre stando al report, a livello mondiale le aziende più interessate alla svolta verde sono quelle già attive nel settore della tecnologia, ossia appartenenti all’ambito del ‘cleantech’ (69%). Seguono le imprese dei settori turismo (58%), trasporti (54%) e utilities (41%).
In particolare, tra i Paesi più interessati alla sostenibilità energetica spiccherebbero l’India (83%), il Messico (74%), il Botswana (72%) e l’Australia (68%). Inoltre, dal report emerge come i Paesi emergenti siano i maggiori consumatori di energia.
Tuttavia la possibilità di stringere partnership con Paesi con economie molto diverse permetterebbe di ampliare il mix energetico aumentando la sostenibilità dell’approvvigionamento energetico e la riduzione dei costi nel lungo termine.
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